Di guerre, tempi moderni e creatività
Il primo devlog di questo gioco (la cui gestazione, nella sua forma attuale, è durata all’incirca tre mesi) lo dedico ad alcune riflessioni scaturite principalmente da alcune conversazioni con Daniele e Damiano, sul canale Discord di Mammut RPG. Si tratta di considerazioni unite da un sottile filo rosso: la creatività.
Perché ho deciso di non stabilire a monte la guerra in cui “ambientare” la storia?
Se non ricordo male, si è trattato di una delle prime scelte consapevoli che ho fatto, nei primi giorni di raccolta delle idee.
Più andavo vagliando le varie possibilità narrative permesse da ogni guerra (guerre in cui si facesse uso delle lettere come forma di comunicazione), più la mia mente si rifiutava di limitare le possibilità da offrire ai giocatori. Questo passaggio si è rivelato fondamentale per l’intero processo creativo, poiché di fatto mi ha schiarito la mente e mi ha permesso di fare della spinta creativa il fulcro del gioco.
Va da sé che probabilmente questo non è un gioco per tutti. O meglio, non è detto che il pubblico di riferimento siano i giocatori di ruolo in senso stretto, proprio per questo fattore centrale e propedeutico all’esperienza di gioco.
Quindi è possibile modificare il gioco per ambientarlo durante guerre contemporanee? In fondo, le lettere sono state rimpiazzate da email, SMS e social network.
Non dovrebbe essere così complicato, lo ammetto. Si dovrebbe rivedere la meccanica dei segnalini francobollo, ma non è questo che mi frena. Il punto è che, secondo me, si perde parte dell’esperienza. Di certo le tematiche sarebbero identiche e probabilmente risulterebbero anche enfatizzate dal giocare un po’ più “vicini a casa”, ma ritengo che l’esperienza muterebbe profondamente.
Volevo scrivere un gioco sullo scrivere lettere (perdonatemi la ripetizione), con tutta la materialità che il gesto comporta. Per tutti questi motivi non si tratterebbe più dello stesso gioco.
Perché non c’è una lista di spunti da cui pescare per mandare avanti la corrispondenza?
Daniele mi ha fatto notare che il gioco si avvicina molto, come esperienza, ai giochi di ruolo per un solo giocatore, i quali spesso si focalizzano molto sulla componente di scrittura creativa. In questi casi, è il sistema di gioco a fornire spunti interessanti al giocatore, il quale poi ci “ricama” sopra.
La differenza, però, sta nel fatto che in All Quiet on the Western Front (titolo italiano: Niente di nuovo sul fronte occidentale) gli spunti non provengono dal sistema di gioco, bensì dall’altro giocatore. In questo, forse, il gioco è più simile a una conversazione al tavolo, pur obbligando i giocatori a mettere tutto per iscritto.
Questo in qualche modo si ricollega alla scelta che ho fatto in merito agli spunti: ossia lasciare liberi i giocatori di crearli, per ampliare lo spettro di creatività che è possibile riversare nel gioco. Altrimenti, da gioco di scrittura creativa per due sarebbe diventato un gioco di scrittura creativa per tre (i due giocatori e il sistema di gioco). Almeno questa parte è tutta in mano ai giocatori, evitando incongruenze e forzature che in un gioco per due giocatori si corre il rischio che stonino di più.
Non nego di averci pensato parecchio, tanto da iniziare a buttar giù diverse idee (mi stavo concentrando più che altro sugli organi di senso, in grado di scatenare emozioni). Poi mi sono fermato, perché mi sono reso conto che desideravo un’interazione reale e palpabile tra giocatori.
Il gioco serve solo a mediare la forma e, in misura minore, lo stile delle lettere; il contenuto è un continuo botta e risposta tra giocatori.
Get All Quiet on the Western Front – Niente di nuovo sul fronte occidentale
All Quiet on the Western Front – Niente di nuovo sul fronte occidentale
An epistolary game about a soldier and a loved one – Un gioco epistolare su un soldato e una persona cara
Status | Canceled |
Category | Physical game |
Publisher | |
Authors | Mammut RPG, Antonio Amato |
Tags | 2-giocatori, amore, epistolary-game, gioco-epistolare, guerra, love, soldato, soldier, Two Player, War |
Languages | English |
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- Regolamento in italianoMay 05, 2020
Comments
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sei incontenibile molto peggio di me...
Non riesco a starti dietro.
Però, nei limiti del possibile, corroboro la scelta.
Abbiamo bisogno di high concept game, che si finalizzino in esperienze specifiche e quella dello scrivere lettere è davvero molto interessante.
Ci darò un occhio appena potrò!
Neanche io riesco a starmi dietro! :D
In ogni caso, credo ci sia bisogno di iniziare a pensare a giochi in grado di coinvolgere un pubblico diverso (non necessariamente per ampliare la platea, eh).
Figo. Non mi aspettavo una sezione di devLog proprio sulla prima domanda.
Sto provando con un amico a giocare a “All quiet-” su Telegram. Abbiamo dovuto giusto sistemare un attimo la parte di “invio”, ma per il resto ci siamo e stiamo prendendoci del tempo personale, rispondendo nella chat (gruppo a 2) con la stessa velocità che si usa per un rapporto epistolare. Che poi oddio, per adesso siamo al setup e poi partiamo davvero.
Ti creerò un topic sulla pagina del gioco se abbiamo dubbi o meno, oppure per lasciarti un actual play.
Ciao!
Ciao, Daniele!
Ovviamente sono felice che abbiate deciso di dare al gioco una possibilità, pur essendo ancora in sviluppo.
Ho una curiosità: come mai avete deciso di virare su Telegram?
Per quanto riguarda domande, dubbi e actual play, usate pure la community. ;)
Ha funzionato così più o meno: ho visto il gioco e ho dato una letta veloce; mi è piaciuto e ho pensato di giocarlo con un amico che ho lontano da casa, ma senza usare la carta (snaturando il gioco, ok, ma ammetto che volevo provare a forzarlo su una via digitale); ho chiesto se volesse provare via email, ma ha detto che si sentiva più comodo con Telegram (non ho approfondito il perché).
Giusto che ho un attimo ora, comincio un topic, così tengo aggiornato di là e ti sottopongo giusto un paio di dubbi che ci erano venuti. Più per la nostra scelta di strumento, che per la lettura in sé.
(Ho realizzato solo adesso che sei l’autore di Emet!)
Oh, lo conosci? Mi fa piacere!
Gioco che però ho “abbandonato temporaneamente” nello sgabuzzino. Lo risveglio appena so davvero cosa fare con lui.
Continua a svilupparlo, perché mi era piaciuto sia come giocatore che come giudice del Game Chef. 😉
Devo fare i conti con una mia forma mentis per cui se non c’è una scadenza, me la prendo comoda. Ecco, me la sto prendendo comoda da settembre, ahimè.
Ad ogni modo, grazie!
Allora, se vuoi ti faccio una lezione a riguardo. Non scherzo. Se vuoi parlarne, contattami pure su Telegram o dove ti pare. 🤣
Tutte cose delle quali avevamo già parlato privatamente, come hai detto, ma fa piacere vederle messe qui, in bella, per tutti. 😊