Alcuni di voi forse sapranno che, da circa un mese, sulla piattaforma itch.io è in corso una jam per la creazione di giochi ispirati a Italo Calvino. Ho deciso di creare la jam per obbligarmi a lavorare su qualcosa che mi frulla in testa da un po’ di tempo. Oggi vorrei condividere i primi frutti di un lavoro che sarà pronto, nella sua prima versione, solo dopo la metà di settembre (la jam dura infatti tutta l’estate).

Mi sono fatto ispirare dal romanzo Il sentiero dei nidi di ragno, dalla raccolta di racconti Ultimo viene il corvo e dalla canzone Oltre il ponte. Il risultato è un gioco dal titolo Un gioco serio (sottotitolo: Tutte le cose che farò prima di morire).

Titolo e sottotitolo sono stati ispirati dalle seguenti citazioni:

«I grandi sono una razza ambigua e traditrice, non hanno quella serietà terribile nei giochi propria dei ragazzi, pure hanno anch’essi i loro giochi, sempre più seri, un gioco dentro l’altro che non si riesce mai a capire qual è il gioco vero.»

«Forse non farò cose importanti, ma la storia è fatta di piccoli gesti anonimi, forse domani morirò, magari prima di quel tedesco, ma tutte le cose che farò prima di morire e la mia morte stessa saranno pezzetti di storia, e tutti i pensieri che sto facendo adesso influiscono sulla mia storia di domani, sulla storia di domani del genere umano.»

Un gioco serio è ambientato in Italia dopo l’8 settembre 1943, durante il periodo della Resistenza. Giocandoci vi calerete nei panni di ragazzi e ragazze che si uniscono alla lotta partigiana per un motivo o per un altro, ma quasi mai per una scelta o come frutto di una profonda convinzione; insomma, «senza un chiaro perché». Ciononostante parteciperete a quella lotta e ne sarete coinvolti, nel bene e nel male.

Devo essere onesto: Il sentiero dei nidi di ragno l’avrò letto almeno cinque o sei volte, ma era da un po’ che non lo riprendevo in mano. Credevo di avere tra le mani una storia di partigiani («tipi un po’ storti», li definisce Calvino) e invece stavo sfogliando un romanzo di formazione che prende spunto dalla lotta partigiana per raccontare l’eterna incomprensione tra piccoli e grandi. Quindi ho deciso di risalire, a livello di progettazione del gioco, la stessa china che avevo affrontato (e non ancora terminato) con Colossus.

Il prossimo approfondimento sarà dedicato alla struttura della partita. Scenderò un po’ nei dettagli per quanto riguarda regole e meccaniche, dato che sto spendendo parecchie energie per abbandonare parecchi feticci.