Sono passati quasi quattro anni da quando ho iniziato a sviluppare Un gioco serio.

Volevo scrivere un gioco ispirato alle opere di Italo Calvino e così mi inventai una jam di game design; era il mio modo di creare una comunità attorno a un mio interesse.

Curiosamente, quella prima edizione della jam dedicata a Calvino vide la mia partecipazione, ma non riuscii a consegnare la bozza del gioco in tempo per la scadenza (fissata alla fine di settembre del 2020). Quel gioco lì si chiamava Tutte le cose che farò prima di morire (una citazione da Il sentiero dei nidi di ragno).

La bozza continuò a crescere nei mesi successivi; iniziai a playtestare il gioco e continuai a lavorarci quasi incessantemente. Cominciò a maturare in me la necessità di vederlo ultimato, perché lo consideravo (e lo considero tuttora) il riassunto di tutte le mie esperienze di sviluppo di giochi degli ultimi dieci anni.

Un gioco serio (altra citazione dal libro) nasceva infatti dall’esperienza semi-fallimentare di Colossus e al suo interno pulsa ancora il cuore di quel gioco che tanto mi ha fatto penare. Come a dimostrare che anche le cose che non funzionano possono contribuire a farne funzionare altre.

Ho sfruttato questa edizione primaverile della Permafrost Jam per lavorare sul testo del manuale in vista dell’inizio della campagna di finanziamento per l’edizione cartacea. In particolare mi sono dedicato a:

• terminare i capitoli ancora in lavorazione;
• limare il testo, uniformandolo sulla base di alcune scelte e prendendone di nuove;
• migliorare la disposizione degli elementi nelle schede di gioco;
• preparare la pagina itch.io per la campagna (quella che vedete adesso non è ancora la forma definitiva, che invece sarà pubblica il 25 aprile alle 10:00, nel momento in cui la campagna avrà inizio).

Sono soddisfatto del lavoro fatto e spero lo sarete anche voi!